Annullo Filatelico

Ultima modifica 6 dicembre 2021

È stato presentato il 20 3 2021, presso la Sala consiliare del Comune di Tresana l’annullo filatelico prodotto da Poste Italiane in occasione del settimo Centenario della morte di Dante.

Grazie alla presenza del dirigente regionale, dottor Giovanni Burrai e di due operatrici di Poste, sono state “annullate” circa 800 cartoline raffiguranti Dante al Castello di Giovagallo nel 1306.

A presiedere l’incontro Luca Lombardi, Presidente del Comitato “Giovagallo Luogo Dantesco”, che ha introdotto l’evento insieme ai membri del Comitato Sandro Santini, Giovanni Cittadini, Monica Bianchi, Bruno Farina, Manlio Antoniotti (attuale proprietario del Castello) e Francesca Mastracci.

 

“Nel Medioevo, nel cuore della Lunigiana: Giovagallo è un borgo cui la famiglia Malaspina lega la sua storia – commenta Lombardi -. L’antico feudo, che comprendeva anche i territori di Bola e Novegigola, in seguito a divisione, pervenne nel 1266 al marchese Manfredo Malaspina (detto “il lancia”, per la sua abilità nell’usare quest’arma).
Questi edificò e ampliò un castello con borgo murato sopra una collina impervia, quasi inaccessibile e invalicabile su rocce affioranti, situata sulla destra del torrente Penolo”.

E proprio i ruderi del Castello campeggiano nella cartina prodotta Poste in serie limitata:
“Il castello, lesionato dal tempo, di cui oggi non restano che i ruderi, era uno snodo strategico per le caratteristiche logistiche e strutturali: posto su un colle orientale del Monte Corneviglia, era circondato sia a est sia a ovest da due gole profonde e raggiungibile via strada dal lato nord.
Una posizione favorevole, utile alla difesa, ma poco adatta all’abitazione: la leggenda vuole che, in periodo di pace, il castello venisse abbandonato.

Dalla torre principale il maniero consentiva la vista di un ampio territorio feudale: la struttura ospitava i marchesi, gli armigeri e naturalmente gli inservienti, una cisterna convogliava l’acqua in un condotto in muratura, rendendo il castello indipendente e autonomo anche in caso d’attacco e un oratorio ospitava Alagia in preghiera”.

Prima con Manfredi, nel 1266, poi con suo figlio Moroello e la moglie Alagia Fieschi, i marchesi Malspina sono mecenati generosi di Dante Alighieri.

Una generosità che il sommo poeta ricambia citando Moroello nel XIV Canto dell’Inferno e Alagia nel XIX Canto del Purgatorio.

Moroello è definito “vapor di Val di Magra” e la sua figura viene esaltata per il valore nella battaglia di Campo Piceno, che il marchese di Giovagallo vinse (Canto XIV, v.145-151).

Alagia è protagonista del Purgatorio, dove Dante la distingue dal resto della famiglia definendola buona d’indole (Canto XIX, v. 142-145).

A contribuire all’iniziativa la delegata alla cultura del Comune di Tresana, Claudia Vannini: “Dell’annullo filatelico è stato fatto omaggio agli oltre centottanta bambini delle scuole di Barbarasco facenti parte dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Aulla”.